Il Logo
Il logo di Scuola di Robotica è stato disegnato dal Maestro Emanuele Luzzati (1921-2007). Come accadde? Per spiegarlo dobbiamo raccontare una storia.
Nel 2000, una volta fondata l’assocazione, ci rendemmo conto che questa aveva bisogno di un’immagine che ne trasmettesse lo spirito, senza rifarsi ai soliti cliché della fantascienza. Un’immagine allegra e non saccente, anticonformista e seria al tempo stesso, in grado di incuriosire senza spaventare. Ammiravamo molto il Maestro Luzzati, non solo per la bellezza delle sue opere, ma soprattutto per lo spirito giocoso dei suoi personaggi. Era proprio lo spirito con cui volevamo avvicinare i giovani a un tema complesso come la robotica. Noi avevamo provato e riprovato a disegnare il nostro logo, ma il risultato ci pareva sempre anonimo e prevedibile. Luzzati è inimitabile.
Allora, con il coraggio dell’incoscienza, ci venne l’idea: “Perché non lo chiediamo a lui?”. Facile a dirsi, però come fare a contattarlo? Pensavamo, un po’ scettici, ai mille filtri di tanti presunti personaggi importanti. E invece uno di noi prende l’elenco telefonico, trova il suo numero, alza la cornetta e gli parla.
Così, incontrammo per la prima volta Emanuele Luzzati. Che ci ascoltò, tra lo stupito e il divertito, parlare di robotica e di ragazzi. Che ci regalò, come avrebbe fatto con dei bambini, uno schizzo di Pinocchio fatto lì per lì con il nostro nome e disse che sì, certo, avrebbe provato a “fare due scarabocchi”.
Lasciammo passare alcuni giorni. Non avevamo quasi il coraggio di ritelefonargli per paura di disturbarlo. E invece i disegni erano pronti da qualche giorno, e tornammo nella casa di Luzzati, quella dove era nato, con l’odore di vernici e acquaragia e i flauti magici sui tappeti e Pamina e Papagheno in cucina. Gli scarabocchi erano bellissimi: due robot che sono mimi e pagliacci, misteriosi ma non minacciosi e che da allora accolgono gli allievi e i visitatori della Scuola di Robotica.
Da quel giorno abbiamo incontrato molte volte il Maestro, che con grande dolcezza e semplicità, ci ha donato altri splendidi disegni e che per questo amiamo considerare il nostro primo “sponsor”.
Indimenticabile l'immagine creata nel 2003 per il battesimo della Roboetica, un gentile robot che offre un fiore ad una bimba, divertita e incuriosita, ma anche un po' intimorita.
I robot sono macchine e soltanto l’arte sarà in grado di dar loro un’anima.
Grazie Lele!
Emanuele Luzzati
Emanuele Luzzati nasce a Genova nel 1921. Studia e si diploma a Losanna all’Ecole des Beaux Arts.
A Genova della fine degli anni Cinquanta, anni di grande fermento artistico, si formò un gruppo di autori interessati a sperimentare nuovi linguaggi nel campo della grafica, della pubblicità, della comunicazione, del teatro, della scultura, della scenografia e delle arti applicate in genere. I clienti erano le grandi Compagnie di navigazione, le più importanti aziende petrolifere, la grande industria siderurgica, i cantieri navali, la Fiera e il porto. Per loro, Dario Bernazzoli, Marco Biassoni, Flavio Costantini, Ettore Veruggio, Emanuele Luzzati e Umberto Piombino fecero manifesti, marchi e cataloghi; progettarono allestimenti, arredi e elementi decorativi; inventarono storie e personaggi; realizzarono illustrazioni, stoffe e animazioni, ceramiche e sculture.
Alcuni di loro (Bernazzoli, Biassoni, Luzzati, Piombino e Veruggio) fondarono nel 1956 uno studio grafico per dare risposte più professionali e organizzate. Lo chiamarono "Firma", a sottolineare un tratto di distinzione, la necessità di uno stile originale e moderno per la comunicazione, ma anche un segno collettivo dove i sei protagonisti di questa storia potevano interagire e trovare le future strade individuali. Luzzati a suggello di questa impresa plasmò un magnifico pannello in ceramica con i "quattro cavalieri di Firma".
Pittore, decoratore, illustratore, ceramista, si dedica alle scene e ai costumi teatrali, e più tardi alla realizzazione di film e disegni animati. Ricordiamo I Paladini, La gazza ladra, Alì Babà, Turandot, Pulcinella (che ha ottenuto una nomination all’Oscar), il lungometraggio Il flauto magico (in collaborazione con Giulio Giannini).
Ha realizzato più di quattrocento scenografie per prosa, lirica e danza nei principali teatri italiani e stranieri. Ricordiamo la sua partecipazione al London Festival Ballet, al Glyndebourne Festival, alla Chicago Opera House, e allo Staatsoper di Vienna.
Ha esposto alla Biennale di Venezia nel 1972 nella sezione di Grafica Sperimentale.
Nel 1975 è tra i fondatori a Genova del Teatro della Tosse, insieme con Tonino Conte e Aldo Trionfo, e dello stesso anno è anche la sua prima esposizione alla Galleria “Il Vicolo”, a Genova.
Ha illustrato molti libri tra cui, nel 1988, “Le fiabe scelte” dei fratelli Grimm, nell’edizione fuori commercio della Società Olivetti.
Luzzati fa parte dell’AGI, Alliance Graphique Internationale. Nel 1992 gli viene conferita dall’Università di Genova la Laurea honoris causa in Architettura. Nel 1993 l’Unione dei Teatri d’Europa organizza la mostra “Emanuele Luzzati scenografo”, che viene allestita, come prima sede, presso il Centre Georges Pomnpidou di Parigi.
Nel 1995 riceve il Premio Ubu per la migliore scenografia teatrale italiana.
Dell’anno per le scene di Pinocchio. Nel 1996 a Genova viene allestita, presso il Palazzo Ducale, una mostra antologica della sua opera.
Nel 1997 crea il “Parco del Flauto Magico”, per i bambini, a Santa Margherita Ligure e realizza a Torino il presepe in piazza Carlo Felice.
Nel 2001, a Genova, nella suggestiva sede cinquecentesca di Porta Siberia, restaurata da Renzo Piano, viene aperto “Luzzati a Porta Siberia”, un museo dedicato alla sua intera opera di scenografo e illustratore. Ogni sei mesi si succedono mostre relative alle attività dell’artista.
Sempre nel 2001, la città di Praga gli dedica due mostre, una sulla scenografia ed una sull’illustrazione.