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Scuola di Robotica

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29/10/2010 - Eventi

"Copioni e Copiati, l'arte di imitare dal mimetismo naturale alla robotica", il 29 ottobre inaugura la mostra

"Copioni e Copiati, l'arte di imitare dal mimetismo naturale alla robotica", il 29 ottobre inaugura la mostra
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Il 29 ottobre 2010, nell'ambito del Festival della Scienza, apre al Museo di Castello D'Albertis di Genova la mostra dedicata al mimetismo naturale e alla robotica, e che si protrarrà fino al 30 novembre 2010. La mostra sviluppa i temi del mimetismo naturale e robotica - apparentemente lontani - per commentare e capire meglio numerose invenzioni tecnologiche.

"Copioni e Copiati" è una mostra nata dall'incontro fra le passioni per le scienze naturali di Emanuele Biggi e Francesco Tomasinelli e la passione per la robotica dello staff di Scuola di Robotica. Da questo connubio un anno fa i curatori della mostra hanno iniziato a pensare quante scoperte tecnologiche sono state ispirate dalla natura e quante, pur sembrando imitazioni di soluzioni naturali, non hanno ricevuto nessuna influenza da studi di biologia, scienze naturali o zoologia. Da queste considerazioni è nata la voglia di lavorare insieme per spiegare al grande pubblico come la natura sia di ispirazione anche se non sempre chi imita ne è consapevole. 

La mostra viene completata dalla suggestive foto di Massimo Brega, che ha descritto le maggiori invenzioni robotiche che "imitano" in qualche aspetto degli animali. La mostra fotografica annovera foto suggestive di robot creati nei maggiori centri di ricerca europei. 

La mostra è stata realizzata grazie al contributo di Fondazione Marino Golinelli, Festival della Scienza e Museo D'Albertis. Grazie al contributo della bolognese Fondazione Golinelli, la mostra ha già una replica i programma alla Manifestazione "Arte e Scienza in Piazza" nel Febbraio 2011 a Bologna.  

Ecco il comunicato stampa della mostra:

Imitazione, bluff e inganno le tecniche più diffuse tra gli animali nella lotta per la sopravvivenza. Gli animali “copiano” costantemente qualcosa ricorrendo alla forma, al colore, alla postura o una combinazione delle tre. Il modello da imitare può essere una foglia, riprodotta alla perfezione dalle ali di un cavalletta tropicale, così come un altro animale pericoloso, che ha una precisa colorazione di avvertimento.Ma anche l’uomo ha imparato a copiare dalla natura.  La biomimetica (da bios = vita e mimesis= imitare) è una nuova disciplina scientifica che si occupa di prendere ispirazione dagli animali, e a volte anche dalle piante, per sviluppare nuove “tecnologie” con approcci totalmente innovativi. E i risultati si vedono già: basta pensare ai materiali aderenti ispirati alle zampe del geco, ai sensori e le articolazioni degli insetti riprodotti nei robot o al famoso adesivo velcro, ideato grazie al seme di una pianta.Il percorso espositivo è quindi incentrato su due parti distinte:la natura copia se stessa, e l’uomo copia la natura. Nella prima parte è presente una collezione di animali vivi molto particolari in terrario, selezionati in base alle loro stupefacenti doti mimetiche. A corredo della sezione con gli animali vivi sono presenti una serie di pannelli fotografici, che mettono in evidenza gli aspetti più curiosi del mimetismo in natura e alcune delle ricadute sulle tecnologie impiegate dall’uomo. Nella seconda parte, invece, viene dato spazio alle invenzioni dell’uomo ispirate alla Natura. Il fulcro di questa sezione, curato dalla Scuola di Robotica, è costituito da piccoli modelli di robot, macchine di chiara ispirazione animale, in grado di muoversi in modo autonomo, reagire a diversi a stimoli diversi e interagire con il pubblico a vari livelli. I laboratori con i robot sono arricchiti dalle immagini di Massimo Brega, con la mostra fotografica “Che bestia quel robot”, che illustra le affinità tra gli animali e i robot a loro ispirati, grazie a fotografie in grande formato realizzate nei maggiori centri di ricerca europei.

Per questo evento si ringraziano gli sponsor tecnici:

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Divulgazione, Roboetica