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17/01/2018 - Articoli, Notizie

Obiettivo 2030: l'UE dichiara guerra alla plastica

Obiettivo 2030: l'UE dichiara guerra alla plastica
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L'Unione Europea ha deciso di guidare il processo di sostenibilità e di riciclo dei materiali plastici che dovrà concludersi entro il 2030.

Pochi giorni dopo l'annuncio della Premier britannica Theresa May anche la Commissione Europea ha deciso di dichiarare guerra all'inquinamento causato dalla dispersione di plastica nell'ambiente. E così, mentre il Regno Unito vara nuove regole con l'obiettivo di eliminare completamente la plastica dalla vita della popolazione entro il 2043 l'U.E., durante la riunione plenaria del Parlamento a Strasburgo del 16 Gennaio 2018, presenta la sua strategia per la lotta ai rifiuti plastici.

Si tratta della prima strategia europea condivisa e si pone come obiettivo la transizione verso un'economia circolare completa entro il 2030 quando, secondo le previsioni della Commissione, il riciclo di questo materiale dovrebbe essere totale e creare circa 200.000 nuovi posti di lavoro.

Come viene spiegato nel comunicato stampa rilasciato ieri dalla Commissione dopo la seduta plenaria si punta alla protezione dell'ambiente promuovendo al tempo stesso la crescita e l'innovazione e trasformando la sfida dell'inquinamento in un programma positivo per il futuro dell'Europa. Proprio per questo sono stati stanziati circa 100 milioni di euro per la ricerca tecnologica in questo settore e presto le microplastiche verranno bandite dai mercati comunitari. 

Anche le plastiche monouso avranno vita breve, infatti secondo la Commissione troppo spesso le materie plastiche vengono prodotte, utilizzate e scartate senza riuscire a cogliere i vantaggi economici di un approccio circolare. È stato stimato che solo il 30% delle 25 milioni di tonnellate di plastica prodotte ogni anno all'interno dei confini dell'Unione viene riciclato e l'Europa si trova nella posizione migliore per guidare una transizione ecologica e circolare. La Commissione ha adottato anche un quadro di monitoraggio, composto da una serie di dieci indicatori chiave che coprono ciascuna fase del ciclo e che misurano i progressi compiuti verso la transizione ecologica.

Frans Timmermans, responsabile per lo sviluppo sostenibile, ha dichiarato: "Se non cambieremo il modo in cui produciamo e usiamo la plastica, ci sarà più plastica che pesce nei nostri oceani entro il 2050. Dobbiamo impedire che la plastica entri nell' acqua, nel cibo e persino nel corpo. L' unica soluzione a lungo termine è ridurre i rifiuti in plastica riciclando e riutilizzando di più. Si tratta di una sfida che i cittadini, l' industria e i governi devono affrontare insieme. Con la strategia UE per le materie plastiche stiamo anche guidando un nuovo modello commerciale più circolare. Dobbiamo investire in nuove tecnologie innovative che garantiscano la sicurezza dei cittadini e dell' ambiente, mantenendo al contempo la competitività della nostra industria".

I principali passi della nuova strategia europea saranno: 

  • Rendere redditizio il riciclo della plastica per le imprese: sono previste nuove norme per la gestione degli imballaggi per migliorare la riciclabilità delle materie plastiche utilizzate sul mercato e aumentare la domanda nel settore della plastica riciclata. Ciò consentirà di risparmiare circa cento euro per tonnellata raccolta e offrirà inoltre un valore aggiunto per l'industria della plastica più competitiva e resiliente. 
  • Arginare la diffusione di rifiuti plastici: L'Unione ha già emanato direttive che hanno portato ad una sensibile diminuzione dell'uso di sacchetti di plastica in diversi Stati membri. I nuovi piani si rivolgeranno ad altri materiali plastici monouso e attrezzi da pesca, sostenendo le campagne nazionali di sensibilizzazione e determinando il campo di applicazione delle nuove norme comunitarie da proporre nel 2018. La Commissione adotterà inoltre misure per limitare l'uso delle microplastiche nei prodotti e fisserà etichette per le materie plastiche biodegradabili e compostabili
  • Arresto della dispersione di rifiuti plastici in mare: sono state istituite nuove norme sugli impianti portuali di raccolta che affronteranno il problema dei rifiuti marini, inoltre verranno adottate misure destinate a garantire una gestione adeguata dei rifiuti prodotti sulle navi o raccolti in mare. Sono incluse anche le misure volte a ridurre gli oneri amministrativi per i porti, le navi e le autorità competenti.
  • Incentivare gli investimenti e l'innovazione: la Commissione fornirà orientamenti alle autorità nazionali e alle imprese europee su come ridurre al minimo i rifiuti plastici alla fonte. Il sostegno all' innovazione aumenterà ulteriormente, con altri 100 milioni di euro per finanziare lo sviluppo di materiali plastici più sostenibili e rendere più efficienti i processi di riciclaggio.
  • Stimolare il cambiamento globale: L'Unione desidera contrastare l'inquinamento all'interno dei propri confini ma questo non farà molta differenza se il resto del mondo non si impegnerà nella stessa direzione pertanto la Commissione ha decretato che lavorerà anche con partner extra-europei per trovare nuove soluzioni a questo problema. 

Se siete interessati all'argomento e alle nuove direttive europee potete trovare il comunicato stampa intergrale con le dichiarazioni di Frans Timmersman e Jyrki Katainen riportate nel testo cliccando qui oppure potete visitare la pagine dedicata all'ambiente della Commissione Europea cliccando qui.

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