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Scuola di Robotica

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21/06/2017 - Notizie

Maturità 2017: Prima prova anche su " robotica e nuove tecnologie nel mondo del lavoro"

Maturità 2017: Prima prova anche su " robotica e nuove tecnologie nel mondo del lavoro"
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Oggi alla prima prova, quella di italiano, della Maturità 2017, una delle tracce è stata dedicata all'analisi del tema "La robotica e nuove tecnologie nel mondo del lavoro".

Chi segue Scuola di Robotica e ha partecipato ai nostri corsi avrà discusso spesso il problema della sostituzione dei lavoratori umani da parte dei robot e avrà seguito le proposte di Scuola di Robotica che, attraverso la Roboetica, ha cercato di affrontare il problema con attenzione. Questa mattina, una delle tracce della prima prova degli esami di maturità per le diverse  migliaia di studenti che stanno affrontando l'esame è dedicata proprio agli effetti dell'invasione dei robot nel mondo del lavoro, non solo più nella manifattura, anche nei servizi.

Il testo che gli studenti, che avranno scelto questa traccia, hanno dovuto commentare è un articolo da Il  Sole 24 ore di Alberto Magnani, "Robot e intelligenza artificiale, i deputati Ue chiedono norme europee" del 17 febbraio 2017, che potete trovare qui: http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2017-02-17/robot-e-intelligenza-artificiale-deputati-ue-chiedono-norme-europee-142940.shtml?uuid=AEZdC5X

L'articolo riferisce e riporta alcuni punti di una Risoluzione approvata dal Parlamento Europeo del 16 febbraio 2017, «Norme di diritto civile sulla robotica». Questa risoluzione (riportiamo il testo qui in allegato) è stata presentata dalla eurodeputata  socialista Mady Delvaux, e affronta i seguenti punti:

  • la creazione di uno status giuridico per i robot, con la prospettiva di classificare gli automi come «persone elettroniche» responsabili delle proprie azioni;
  • una vigilanza continuativa delle conseguenze sul mercato del lavoro e una proposta di investimenti necessari per evitare una crisi occupazionale;
  • un codice etico per gli ingegneri che si occupano della realizzazione di robot
  •  il lancio di una Agenzia europea per la robotica e l'intelligenza artificiale che sia «incaricata di fornire le competenze tecniche, etiche e normative necessarie».

TASSARE I ROBOT?

Molti dei punti presentati dalla Risoluzione sono interessanti e condivisibili. Altri sono assai discutibili, come il riconoscimento dello status giuridico dei robot: "i robot autonomi più sofisticati devono essere considerati «persone elettroniche responsabili di risarcire qualsiasi danno da loro causato, nonché eventualmente il riconoscimento della personalità elettronica dei robot che prendono decisioni autonome o che interagiscono in modo indipendente con terzi»". Che i robot siano da considerarsi "persone elettroniche" con status giuridico speciale del tipo 'corporate personality' e' di difficile applicazione, tanto piu' che la corporate personality riguarda questioni tecnico amministrative, non di liability o responsabilita'.  La proposta potrebbe suggerire delle scappatoie che eviterebbero di assegnare responsabilità agli umani che nel progettare, produrre e programmare i robot dovrebbero interrogarsi sugli effetti sociali,  legali ed etici degli stessi.

Tra le proposte importanti vi è l'istituzione di «un sostegno concreto per lo sviluppo delle competenze digitali in tutte le fasce di età e a prescindere dalla posizione lavorativa» (..) Incentivi ad hoc per Pmi e startup che spingono sulle nuove occupazioni nel settore: «sostegno alle piccole e medie imprese e delle startup nel settore della robotica che creano nuovi segmenti di mercato nel settore o che si avvalgono di robot».    Gli europdeputati dei gruppi Alde, Ppe e Ecr (la cosiddetta "destra") hanno bloccato le ipotesi di sussidi per i lavoratori rimpiazzati dall'automazione e di una tassa sulla produzione dei robot. Questa proposta di una "tassa sui robot" è già stata avanzata da Bill Gates.

Noi ci chiediamo: quali robot dovrebbero essere tassati, allora? I robot che svolgono delle attivita' a favore di anziani soli, o di bambini disabili dovrebbero essere esentasse?? E se pensiamo ai robot che stanno sostituendo gli umani in lavori che nessun umano dovrebbe svolgere perche' nocivi, pericolosi, debilitanti?  Nessun operatore umano dovrebbe lavorare nei reparti verniciatura del settore automobilistico, così come nessun umano dovrebbe lavorare in miniera, trasportare pesi, ecc.  La prosta di tassare i robot andrebbe valutata con atteznione.

UNA CARTA ROBOTICA

La risoluzione ha proposto inoltre " una «Carta robotica» sotto forma di un codice deontologico per gli ingegneri robotici, un codice per i comitati etici di ricerca e specifiche licenze per i progettisti, con vincoli come la garanzia di sicurezza per gli utenti e funzionalità di “privacy by design”: la tutela della privacy fin dalla progettazione del robot, in maniera tale che le informazioni private siano sempre protette e gestite dall'utente (e non dal robot o figure terze). Gli eventuali paletti potrebbero essere fissati da una «agenzia europea per la robotica e l'intelligenza artificiale»: la proposta dei deputati è istituire un organismo, dotato di bilancio autonomo, per monitorare gli sviluppi del settore, suggerire aggiornamenti normativi, definire e affrontare questioni di tutela per i consumatori".

I ROBOT PORTANO VIA LAVORO: MA QUANTO E' VERO? E, QUALI LAVORI?

PS Nel numero del 17 maggio 2017 de Il Sole 24 ore troviamo l'articolo: "I robot ci porteranno via il lavoro? «Paure lecite ma non fondate»

"Le paure sono lecite ma probabilmente non fondate. In uno studio pubblicato recentemente da Daron Acemoglu, del Mit, e Pascual Restrepo, della Boston University, si sostiene che anche nello scenario estremo di quadruplicazione dei robot industriali, entro il 2025, negli Stati Uniti, si perderebbero fra 360mila e 670mila posti di lavoro. Non moltissimi se si pensa che a causa del commercio con la Cina ne sono andati in fumo 2 milioni.     D'altra parte la robotizzazione finora non ha creato moltissimi problemi in Germania, primo mercato europeo del settore, dove il tasso di occupazione è all'80% e la disoccupazione al 4%.    È ragionevole prevedere che soprattutto in alcuni ambiti si perderanno posti, liberandone per ruoli a maggiore valore aggiunto. Meno routine, quindi, più creatività, il che non sarebbe un male. Il gap si potrà e dovrà colmare con programmi adeguati di formazione continua."

Risoluzione del Parlamento Europeo sui robot (0.25 MB)

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Divulgazione, Roboetica, Scienza&Società